mercoledì 5 febbraio 2014

Bivio - Essere / esprimersi

Ogni tipo di espressione è l'esternazione di qualcosa che si sente, la quale per poter essere espressa deve essere tradotta in qualcos'altro (parole, poesia...arte in generale).
Se da un lato questo è l' unico modo per comunicare qualcosa, dall'altro imprigionare la realtà in questo tipo di forme può determinare una distorsione della realtà stessa.
I più capaci ad esprimersi riescono a far assomigliare di più la loro espressione al modello originale, chi è meno capace può invece fornire un'immagine completamente distorta, pur essendo in grado di percepirla. E magari non se ne accorge e pretende di essere compreso solo per quello che dice. Come tutte le cose richiede allenamento e lavoro su si se.

Inoltre ciò che si esprime potrebbe essere contaminato da influenze esterne, meccanismi di difesa, paura, rancori, timidezza, schemi mentali ecc.. e quindi non è più espressione, ma una reazione condizionata.

Per questo motivo non posso vedermi come il risultato dell'immagine che gli altri si fanno di me (e che mi proiettano addosso) in base a quello che esprimo.
Infatti spesso osservando quello che sento e come mi comporto vedo due mondi completamente diversi. Solo ora mi rendo conto che molte volte non faccio altro che mettere in atto comportamenti riflessi molto diversi da quello che volevo esprimere.

Per esprimermi ho invece bisogno di tempo, concentrazione e quiete. Come qualsiasi opera d'arte, la fai, poi la guardi, la ritocchi, la riguardi, la ritocchi e vai avanti così all'infinito e non ti senti soddisfatto fino a quando non ci vedi qualcosa di quella parte di te che volevi esprimere. Possono volerci giorni, mesi , anni e malgrado tutti gli sforzi non sarà mai completa.
Ora sono qui a parlare di una piccola parte del passato, e di quello che sto vivendo adesso forse riuscirò ad esprimere qualcosa in un futuro quando starò già vivendo qualcos'altro. Non si può esprimere una vita, ma può essere vissuta e assaporata fino infondo. Ed è  questo l'importante.
Ecco perché esprimere una cosa non è mai facile per me, Perché mi rendo conto che per quanto possa essere bello e gratificante significa sempre limitarla.
E alla fine ti rendi conto che se vuoi veramente trasmettere qualcosa non puoi fare altro che lasciare solo qualche piccola traccia del percorso, perché l'unico modo per arrivarci è farne esperienza diretta e quindi VIVERLA.
Adesso che ho capito questo non riesco più a prendere seriamente quello che io e gli altri esprimiamo. Cerco invece di vedere oltre.

Come una fotografia che può catturare solo pochi dettagli di una situazione reale e che quindi porta ad un'altissima perdita di informazione (gli odori, i rumori, le sensazioni e neanche tutti i dettagli visivi possono essere catturati) e quindi quella fotografia non può essere utilizzata come mezzo per descrivere completamente la realtà stessa di quel momento. Non è altro che un istante imprigionato in un qualcosa di diverso. Focalizzarsi su qualsiasi tipo di espressione e vederla come la realtà, non fa altro che nascondere la realtà stessa.

L'espressione di per se è sempre ridicola.
Ma qualche volta può succedere che quel pentagramma pieno di simboli insignificanti abbandonato sul ciglio del sentiero, venga trovato da qualcuno che sta passando di lì e ha gli strumenti per interpretarlo.
E allora quei simboli diventano note che risuonano in sè e finalmente è chi ascolta che ne intona la musica ed è tutta un'altra storia.
Inciampare in quel foglio di carta non ha fatto altro che portare alla luce quello che già c'era, nascosto da qualche parte.


                                                                                                                                 04-08-2012