lunedì 25 settembre 2017

Ciclo: fase I


Notte fonda
tutto si ferma
alla ricerca dell'immagine

senza la vista non c'è
via d'uscita
nel bacino secco
una forza che s'accumula
silente come la neve

Tronchi secolari nella nebbia
chi questa voce non governa
s'affanna senza meta
ma i rami spogli sono il segno
ch'è il tempo della quiete

immobile apparente
una figura si confonde
con le radici
nel disegno incompiuto é la via
la fiamma fragile
si cela nel legno
non è ancora il tempo
proteggila dalle intemperie



                                                                          09-2017

mercoledì 10 febbraio 2016

Lotta alle lumache - Un rimedio naturale

Fare a meno di ogni tipo sostanza chimica nel proprio orto porta a dover fare i conti alle diverse problematiche che si possono presentare cercando di trovare metodi alternativi. Ma quando si parla di metodi alternativi ci si ritrova molto spesso ad aver a che fare con qualcosa che non funziona, almeno non abbastanza  per dare una svolta al problema e spesso si può rimanere delusi.
A questo proposito volevo parlare di un modo per me abbastanza soddisfacente per far fronte ad un problema che rappresenta l'incubo di ogni persona che ha decisamente bandito dal proprio orto l'uso di qualsiasi prodotto chimico; le lumache e sopratutto limacce (quelle senza guscio).




Soddisfacente non significa avere la bacchetta magica che elimina  per sempre ogni traccia del problema, ma ripristinare un naturale equilibrio per evitare che organismi dannosi prendano il sopravvento facendo danni consistenti. Quando questo succede con le lumache, fanno strage di tutto, sopratutto di piantine appena spuntate, compromettendo definitivamente il raccolto a tutti gli effetti.
Al contrario in condizioni normali, un ceppo di insalata con un paio di foglie mangiucchiate non è un problema ed è chiaro che anche se ci sono dei piccoli scarti è sintomo di naturalità al contrario di quella lucida e perfetta ottenuta con i trattamenti chimici!
Ma prima di arrivare al dunque vorrei parlare molto brevemente degli altri metodi alternativi consigliati e del perché secondo me non funzionano almeno su aree estese come un orto.


                             
una piantina di radicchio attaccata dalle limacce.  ormai è troppo tardi per intervenire






COSA NON FUNZIONA E PERCHE'


  • CENERE-SABBIA-CAFFE' : gira voce che le lumache sono molto infastidite da tutti quei materiali che li si possono appiccicare addosso vista la loro viscosità. Pertanto viene consigliato di cospargerne il perimetro dell'area da proteggere e le lumache non riusciranno ad entrare. Il problema è che basta una notte di umidità (per non parlare di pioggia) per annullarne l'effetto repellente! Inoltre di giorno le limacce si nascondono sotto terra e quando escono la notte, si troverebbero già all'interno del perimetro.
  • SALE: il sale uccide le lumache per osmosi, il problema oltre ai costi è che non è il caso di buttarlo nel terreno perché si ucciderebbero anche le piante e chiaramente si comprometterebbe irreparabilmente la fertilità del terreno stesso! Ci sono dei nastri appositi ricoperti di sale per circondare l'area da proteggere, ma non ne vedo l'utilità in un orto.
  • BIRRA: viene consigliato di mettere birra in dei recipienti. Le lumache essendone attratte entrerebbero fino ad affogare. Quello che non viene detto è che molte sono furbe entrano a bere e poi se ne escono tranquillamente come niente fosse, con il risultato che ne muoiono solo una piccola parte. Oltre ai costi questo metodo non è nemmeno pratico perché bisognerebbe interrare i recipienti e non è il caso di dilungarsi oltre.
  • GUSCI TRITATI DI UOVA E NOCI: dicono che le lumache sono infastidite dagli spigoli vivi dei gusci sbriciolati, ma ho visto che invece ci passano sopra tranquillamente!
  • RAME: il rame ha un effetto repellente in quanto da alle lumache una piccola scossa al contatto. L'ho provato e funziona, è possibile difendere una pianta che si trova in un vaso ma non vedo come possa essere una soluzione pratica in un orto!
  • ACETO: spruzzare dell'aceto (diluito con acqua) sulle lumache le uccide istantaneamente. Il problema è che brucia anche le foglie delle piante. L'altro problema è che non è nemmeno pratico
  • PREDATORI NATURALI: ho notato che la presenza di rospi nell'orto era inversamente proporzionale al numero delle lumache/limacce. La biodiversità e un micro-ecosistema funzionante sono obiettivi che non bisogna mai smettere di perseguire ma si deve considerare anche che spesso non si può fare affidamento solo su questo, perché predatori di lumache possono essere a loro volta prede di altri predatori e mantenere l'equilibrio senza intervenire per niente per dare almeno dei piccoli aiuti è difficile.
    un rospo  al lavoro nell'orto













  • CRUSCA: oltre la birra le lumache sono estremamente ghiotte di crusca, e qui siamo quasi arrivati alla soluzione. Dico quasi perché è il come viene consigliato di usarla a non andare bene. Mi spiego meglio: viene consigliato di mettere della crusca all'interno di  piccoli recipienti o sottovasi le lumache essendone attratte entrerebbero nei recipienti e a questo punto sarebbe facile raccoglierle, svuotando semplicemente il tutto all'interno di contenitori più grandi. Ma i problemi sono due: il primo è che il bordo dei recipienti utilizzati per contenere la crusca rappresenta di per se un ostacolo per fare entrare le lumache (quindi ne entrerebbero molte meno), bisognerebbe interrarli, ma non è affatto pratico!! Il secondo problema è che per avere un effetto soddisfacente ci vorrebbero una quantità spropositata di contenitori, il che oltre ad essere un lavoro lungo e noioso (dato che bisognerebbe anche interrarli fino al bordo) sarebbe veramente orribile riempire l'orto con tutta quella plastica e cianfrusaglie.
   


IL RIMEDIO NATURALE CHE HA FUNZIONATO

Due anni fa su una piantagione di 300 piante di finocchi non sono riuscito a vedere crescerne nemmeno uno, l'anno scorso è andata bene dato che c'erano molti rospi e quindi pochissime lumache, Ma quest'anno sono arrivati troppi serpenti e l'equilibrio si è rotto di nuovo. Quelle piantine estremamente tenere appena piantate hanno da subito manifestato i segni dell'attacco delle lumache e già dopo pochi giorni la situazione era chiara: come 2 anni prima stava di nuovo andato tutto a male. Da qui l'idea di utilizzare la crusca, ma in modo diverso da come avevo fatto prima.












Il concetto è molto semplice, mettiamo che i tuoi 2 piatti preferiti sono pasta e fagioli  e  pasta al ragù, ma per quanto ti piacciano molto entrambi, hai una leggera preferenza per la pasta al ragù. A questo punto se hai fame e ti trovi seduto a tavola con già sotto il naso pasta e fagioli non vai a cercare la pasta al ragù che devi ancora cucinare anche se ti piace un po' di più. Ma se ti metto entrambi i piatti sul tavolo già pronti allora sceglierai la pasta al ragù. Allo stesso modo se si fanno dei piccoli cumuli di crusca vicino ad ogni piantina allora le lumache si concentreranno su quella lasciando stare le piantine. Se invece la crusca viene messa qua e la a distanze più o meno lunghe le lumache non si metteranno a strisciare lontano e si concentrano sulle  piantine che hanno davanti (nonostante la crusca gli piaccia di più), a maggior ragione se è messa anche all'interno di recipienti di cui devono scavalcarne il bordo.


crusca



cumuli di crusca vicino alle piantine



Mettere la crusca a terra è molto pratico e veloce perché basta prenderne un pugno e buttarla giù semplicemente facendo piccoli cumuli vicino alle piantine ed è fatta! La prima volta che ho provato, la notte sono andato a controllare l'orto (perché le lumache escono di notte) ed è stata una gran bella sorpresa: tutte le limacce erano concentrate sulla crusca lasciando finalmente in pace le piantine!




Andavo sempre a controllare e dopo alcuni giorni un'altra sorpresa, dalle malridotte piantine spuntavano dei nuovi germogli che non venivano più attaccati dalle limacce.














A questo punto se si vuole fare ancora meglio, essendo tutte concentrate in delle aree limitate le limacce si possono andare a raccogliere di notte e se si ha un po' di pazienza, è un modo molto efficace per decimarle in pochi giorni. La prima sera in circa un ora di tempo ne ho raccolte molte riempiendo un bidone da 14 litri per ben 1/3 circa, per poi darle in pasto alle anatre che ne vanno ghiotte; doppia utilità.

La crusca è molto economica e viste le piccole quantità che servono per un orto casalingo  il costo è irrisorio e quando i cumuli si consumano bastano pochi minuti per rimpiazzarli.



 Superata la fase critica, quando le piante cominciano a crescere, la crusca non serve più perché diminuendo la tenerezza i germogli non vengono più attaccati (nel caso dei finocchi e dell'insalata invernale, mentre per quella estiva conviene continuare essendo più tenera) 







Alla fine il raccolto è andato bene e dopo 2 anni di tentativi andati male è stato emozionante aver trovato il modo di risolvere e tenere facilmente sotto controllo questo problema che era un vero tormento.

Volevo condividere questa mia esperienza sperando nel mio piccolo di smentire chiaramente la diceria che ancora circola in giro che senza sostanze chimiche non si riesce a coltivare. Invece con un po' di buona volontà ci si riesce eccome!

domenica 15 giugno 2014

Rimpiangere il passato

Capita di legarsi al passato e di vivere i ricordi con malinconia, quando si realizza che tutto questo non c'è più e si è perso per sempre.
Questo fà star male anche molto male, ma chissà forse ci si illude credendo che questo malessere provenga dalla perdita di ciò che si sta contemplando.
Credo invece che questa malinconia sia solo un segno che cerca di far capire che nel dedicare le proprie energie a qualcosa che non è più, si stanno invece togliendo a quello che è adesso.
Facendo così si blocca la vita e chissà, forse è questo che fa male.
Si toglie l'attenzione all'unica cosa vera che c'è e che credo essere incorruttibile al tempo, per dare tutta l'attenzione a qualcosa che ne è stata solo una rappresentazione, o forse neanche questo.


                                                                            
                                                                                                                     10-08-2013

lunedì 17 marzo 2014

Ciclo: Fase III



L'atleta principiante è impacciato
perché usa troppi muscoli.
Il puzzle è difficile
finché ci sono troppi pezzi.
Informare è ridurre l'incertezza.
         
La statua è già
nella roccia grossolana.

ADESSO
E' IL MOMENTO DI SCOLPIRLA

L'esperienza rivela l'errore, che illumina il sentiero:
tagliare via quello che non serve;

e allora la volontà si concentra
e diventa potente.

Il fallimento non esiste.
E' fondamentale
è perfetto
insegna dove puntare lo scalpello;
per portare alla luce
il sogno realizzato



                                                                                                  06-2013

Alti e bassi

E' mare aperto, durante la tempesta
sbattuto tra la cresta e la valle dell'onda.
E adesso sono giù nel fondo e sento tutto il peso.

Non posso lasciarmi trascinare
                                                                   
ho già tutto quello che mi serve
un sogno per cui lottare 
e un cuore che batte

il pensiero di non farcela
chi sbeffeggia e dice che è impossibile
servono solo per imparare a non lasciarsene condizionare.
                                                                                                          
Se l'acqua non esiste
non può togliermi il respiro.
                                                                                             
Riaffiora il ricordo
del  momento più prezioso.
Ho fatto tutto per arrivare fino a qui,
solo e nudo
per rafforzare le mie spalle.

Non è facile e non doveva esserlo.
Ho scelto onde oltre ai miei limiti
affinchè io possa superarli.

Questo è l'esercizio, imparare a cavalcarle.
A cresta e a valle.

E' prezioso ogni momento.


                                                                                    30-07-2013

mercoledì 5 febbraio 2014

Bivio - Essere / esprimersi

Ogni tipo di espressione è l'esternazione di qualcosa che si sente, la quale per poter essere espressa deve essere tradotta in qualcos'altro (parole, poesia...arte in generale).
Se da un lato questo è l' unico modo per comunicare qualcosa, dall'altro imprigionare la realtà in questo tipo di forme può determinare una distorsione della realtà stessa.
I più capaci ad esprimersi riescono a far assomigliare di più la loro espressione al modello originale, chi è meno capace può invece fornire un'immagine completamente distorta, pur essendo in grado di percepirla. E magari non se ne accorge e pretende di essere compreso solo per quello che dice. Come tutte le cose richiede allenamento e lavoro su si se.

Inoltre ciò che si esprime potrebbe essere contaminato da influenze esterne, meccanismi di difesa, paura, rancori, timidezza, schemi mentali ecc.. e quindi non è più espressione, ma una reazione condizionata.

Per questo motivo non posso vedermi come il risultato dell'immagine che gli altri si fanno di me (e che mi proiettano addosso) in base a quello che esprimo.
Infatti spesso osservando quello che sento e come mi comporto vedo due mondi completamente diversi. Solo ora mi rendo conto che molte volte non faccio altro che mettere in atto comportamenti riflessi molto diversi da quello che volevo esprimere.

Per esprimermi ho invece bisogno di tempo, concentrazione e quiete. Come qualsiasi opera d'arte, la fai, poi la guardi, la ritocchi, la riguardi, la ritocchi e vai avanti così all'infinito e non ti senti soddisfatto fino a quando non ci vedi qualcosa di quella parte di te che volevi esprimere. Possono volerci giorni, mesi , anni e malgrado tutti gli sforzi non sarà mai completa.
Ora sono qui a parlare di una piccola parte del passato, e di quello che sto vivendo adesso forse riuscirò ad esprimere qualcosa in un futuro quando starò già vivendo qualcos'altro. Non si può esprimere una vita, ma può essere vissuta e assaporata fino infondo. Ed è  questo l'importante.
Ecco perché esprimere una cosa non è mai facile per me, Perché mi rendo conto che per quanto possa essere bello e gratificante significa sempre limitarla.
E alla fine ti rendi conto che se vuoi veramente trasmettere qualcosa non puoi fare altro che lasciare solo qualche piccola traccia del percorso, perché l'unico modo per arrivarci è farne esperienza diretta e quindi VIVERLA.
Adesso che ho capito questo non riesco più a prendere seriamente quello che io e gli altri esprimiamo. Cerco invece di vedere oltre.

Come una fotografia che può catturare solo pochi dettagli di una situazione reale e che quindi porta ad un'altissima perdita di informazione (gli odori, i rumori, le sensazioni e neanche tutti i dettagli visivi possono essere catturati) e quindi quella fotografia non può essere utilizzata come mezzo per descrivere completamente la realtà stessa di quel momento. Non è altro che un istante imprigionato in un qualcosa di diverso. Focalizzarsi su qualsiasi tipo di espressione e vederla come la realtà, non fa altro che nascondere la realtà stessa.

L'espressione di per se è sempre ridicola.
Ma qualche volta può succedere che quel pentagramma pieno di simboli insignificanti abbandonato sul ciglio del sentiero, venga trovato da qualcuno che sta passando di lì e ha gli strumenti per interpretarlo.
E allora quei simboli diventano note che risuonano in sè e finalmente è chi ascolta che ne intona la musica ed è tutta un'altra storia.
Inciampare in quel foglio di carta non ha fatto altro che portare alla luce quello che già c'era, nascosto da qualche parte.


                                                                                                                                 04-08-2012


  

 





venerdì 31 gennaio 2014

Ciclo: Fase II



La rivoluzione è partita e

la polvere ha iniziato a posarsi;

filtra la luce e

 ora vedo!

Si va in discesa adesso

è la seconda fase

la gioia scatenata 

dell'impetuoso fare



                                                                                                                  04-2013