mercoledì 1 gennaio 2014

Discordanza evoluzionistica - Alimentazione 01






Per il 99,5% della storia evolutiva del genere Homo, l'uomo, i sui antenati, e gli altri esseri viventi che li hanno preceduti si sono da sempre nutriti con quello che trovavano nell'ambiente senza alterarlo (fatta eccezione per la cottura) e quindi cibi freschi, naturali e non processati.

Circa 11000 anni fa in medio oriente, l’uomo iniziò a rendersi conto che si potevano allevare gli animali anziché cacciare, e che si potevano piantare semi da cui sarebbero nate le piante che avrebbero dato loro il raccolto e fu così che la condizione originaria dell'essere un cacciatore-raccoglitore non era più necessaria.
Oltre all'inizio di alcune modifiche ambientali (le foreste non erano più necessarie poichè servivano campi aperti), questo nuovo modo di vivere ha introdotto improvvisamente notevoli cambiamenti dello stile di vita umano, dal cambiamento dell'attività fisica all'alimentazione.
I cambiamenti alimentari  riguardano principalmente l’introduzione di cereali e legumi come base alimentare, l'utilizzo di latte non umano, carne proveniente da animali allevati ed in seguito la diffusa assunzione di saccarosio, bevande alcoliche e sale.





 Comunque è stata la rivoluzione industriale ad apportare i cambiamenti più consistenti (con l'ampio uso di oli vegetali raffinati, cereali raffinati e zuccheri raffinati) e soprattutto l’età moderna con il cibo spazzatura e inquinanti vari.

Ne consegue che circa il 72% dei cibi che si assumono oggi erano pressochè assenti nella dieta dell'uomo fino a poche generazioni fa (geneticamente parlando)(1).
Inoltre per quanto riguarda il restante 28 % c'è da dire che la carne disponibile oggi, proviene da animali d'allevamento, quindi alimentati e allevati in modo artificiale. Come vedremo questo comporta notevoli differenze con la carne degli animali selvatici. La stessa cosa vale per il pesce d'allevamento.
Anche il pesce pescato  in mare aperto non è più un alimento incontaminato a causa degli inquinanti emessi dall'uomo e che sono entrati nella catena alimentare dei pesci. Senza escludere l'aggiunta di additivi e conservanti. 
Rimangono la frutta e la verdura, che come è ben noto, per essere rese conformi alle esigenze di mercato a alle leggi della produttività vengono nella maggiorparte dei casi trattate con sostanze chimiche. Inoltre la continua selezione di varietà che abbiano il frutto più grande, più dolce, più colorato ecc... unito all'impoverimento del terreno, è molto probabile che comporti una minor resistenza delle piante alle malattie, con conseguente maggior necessità di trattamenti chimici. Senza escludere le pratiche per permettere una maggior conservazione della frutta non fresca. Pertanto si può dire che anche questi alimenti sono stati modificati dal loro stato naturale.
Inoltre gli inquinanti e le sostanze chimiche hanno infine portato alla contaminazione non solo dell'aria ma anche di un'altro elemento fondamentale e cioè l'acqua. Molte fonti dalle quali l'uomo ha attinto gratuitamente per generazioni acqua genuina non sono ora più potabili con il risultato che è diventato necessario comperare acqua in bottiglia.
Anche in questo caso, sebbene l'acqua prelevata dalla  fonte risulti essere incontaminata o meglio rientri nelle norme di legge, non è detto che lo rimanga fino al momento del bere.
Per esempio alcuni contenitori in plastica e alcune scatolette in alluminio (rivestite all'interno), oltre all'inquinamento ambientale, rilasciano a seconda dei tipi (plastica in policarbonato PC) una sostanza tossica chiamata BPA (Bisfenolo A) nell'acqua, il cui rilascio aumenta con l'esposizione al calore ma si verifica anche a temperatura ambiente(2,3).
Questo diventa rilevante alla luce del fatto che uno studio ha riscontrato una correlazione positiva tra BPA e cancro ed è stato concluso che il consumo di acqua in bottiglia di plastica e alimenti confezionati aumenta il rischio di malattia(4).
Almeno per ora secondo una ricerca plastiche in polietilene (PET) e in polipropilene (PP) sembrano non produrre effetti significativi(5). Comunque deve essere fatta ancora maggior chiarezza sull'argomento dal momento che è stato rilevato un rilascio di altre sostanze in alcuni di questi materiali alternativi (6).

In conclusione oggi si mangiano continuamente e per l'intero arco della vita cibi che erano assunti solo in piccole quantità o erano  addiritura inesistenti per tutta l'intera storia evolutiva umana ed è in quest'ottica GLOBALE e  sopratutto CONTINUA che verranno analizzati i singoli alimenti e non dal punto di vista di assunzioni singole o saltuarie.


 Fondamentalmente i cambiamenti alimentari riguardano:
  • Composizione in macronutrineti (carboidraiti/proteine/grassi)
  • Composizione in acidi grassi
  • Micronutrienti e firbre (frutta e verdura)
  • Equilibrio acido-base
  • Rapporto sodio/potassio (sale)





Dieta Ancestrale

Dieta Contemporana

Assunzione energetica totale
maggiore
minore
Concentrazione calorica
molto bassa
elevata
Massa alimentare
maggiore
minore
Carboidrati totali
minore
maggiore
Carboidrati raffinati e zuccheri aggiunti
Molto pochi

elevati

Carico glicemico
Relativamente basso
elevato
Frutta e verdura
Alemeno il doppio
Meno della metà
antiossidanti
Molto di più
Molto di meno
fibre
maggiore
minore
Solubili/insolubili
Circa lo stesso
Più insolubili
Assunzione proteica
maggiore
minore
Grasso totale assunto
equivalente
equivalente
grassi che aumentano il colesterolo
minori
maggiori
Grassi poliinsaturi totali
maggiori
minori
x–6:x–3
Circa uguali
x–6 molto maggiori
acidi grassi a catena lunga
maggiori
minori
Colesterolo assunto
maggiore
minore
Assunzione di micronutrienti
maggiore
minore
elettroliti

Molto più potassio
Più sodio

Equilibrio acido-base
alcalino
acido
Prodotti caseari
Solo latte materno
considerabile
cereali
Molto pochi
elevati
Acqua assunta

maggiore
minore





Differenze tra la dieta contemporaneae la dieta dei cacciatori-raccoglitori (7).












BIBLIOGRAFIA

(1) Cordain et al., Origins and evolution of the Western diet: health implications for the 21st century, Am J Clin Nutr 2005

(2)Cooper JE, Kendig EL, Belcher SM., Assessment of bisphenol A released from reusable plastic, aluminium and stainless steel water bottles.Chemosphere. 2011 Oct;85(6):943-7.

(3)Le HH, Carlson EM, Chua JP, Belcher SM.,Bisphenol A is released from polycarbonate drinking bottles and mimics the neurotoxic actions of estrogen in developing cerebellar neurons.Toxicol Lett. 2008 Jan 30;176(2):149-56.

(4)Taskeen A, Naeem I, Atif M.,Evaluation of blood bisphenol A contents: a case study.West Indian Med J. 2012 Sep;61(6):564-8.

(5)Chung BY, Kyung M, Lim SK, Choi SM, Lim DS, Kwack SJ, Kim HS, Lee BM. Uterotrophic and Hershberger assays for endocrine disruption properties of plastic food contact materials polypropylene (PP) and polyethylene terephthalate (PET). J Toxicol Environ Health A. 2013;76 (10):624-34. doi: 10.1080/15287394.2013.801767.

(6) Simoneau C, Van den Eede L, Valzacchi S. Identification and quantification of the migration of chemicals from plastic baby bottles used as substitutes for polycarbonate.Food Addit Contam Part A Chem Anal Control Expo Risk Assess. 2012;29(3):469-80.

(7) S Boyd Eaton et al. Diet-dependent acid load, Paleolithic nutrition, and evolutionary health promotion Am J Clin Nutr 2010, p.296

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